Il sintomo

dp - 28 febbraio, 2024

Come una luce che squarcia il cielo buio, un rumore che risuona nel silenzio. Appare.

Il sintomo.

Una manifestazione, un dolore, un fastidio. Chi sei? Cosa vuoi? Cosa sei venuto a fare e poi perché a me?

La prima cosa che ti viene in mente é di scacciarlo al più presto, come una mosca fastidiosa che ti ronza sempre intorno, o se ne va da sola o prendi in seria considerazione altre misure drastiche.

Però se c'é, significa che é venuto a dirti qualche cosa, magari qualcosa di te che non sai ancora. E' il messaggero "scomodo", che ti sta dicendo che da qualche parte dentro di te é successo qualcosa.

Il sintomo, é solo la parte visibile, la parte più importante quella che soffre é da un'altra parte.

E' lei che va indagata, bisogna risalire alle origini, comprendere che cosa é successo, ripristinare l'energia e l'equilibrio,

In parole meno complicate, una persona che stimo molto una volta mi disse:

"Se mentre stai guidando ti si accende la spia della benzina, vai dal benzinaio e fai rifornimento o dal meccanico e ti fai togliere la spia?"

Il sintomo é quello che affiora, é la parte visibile, la punta dell'iceberg. E' importante andare alle origini della causa.

Perché a furia di "spegnere" i dolori, può darsi che nel lungo periodo, escano altri sintomi, magari più invadenti, ma capita anche, che il corpo perda l'energia e la propensione a manifestare il sintomo, (anche perché se non viene ascoltato, che te lo mando a fare?) e la causa, il male a quel punto dilaga.

Un sintomo è come il Grillo parlante di Pinocchio, ti parla di Te.

Quando il corpo fa male, da qualche parte c'é una ferita nell'anima che chiede solo di essere vista e ascoltata.

Nel corpo appaiono le manifestazioni delle ferite che ci portiamo dentro e che non vogliamo ascoltare, perché alle volte sono troppo dolorose. Oppure non si ha il coraggio di guardarsi dentro, perché una volta che si é visto di che cosa si tratta, cosa si fa? Non si può mica nascondere la testa sotto la sabbia o fare finta che non esista? E' lì, ogni giorno, é presente più che mai.

E' un dono.

Una volta che hai capito che cos'é, che gli hai dato un nome, una forma, un colore, ti fa lavorare su di te. Ti fa cambiare, ti fa comprendere, ti fa migliorare.

E' così che ci si prende cura di sé stessi, dando voce e ascolto a quello che sentiamo a quello che ci dice il cuore.

Quando "vedi" la causa del tuo dolore, innanzi tutto scopri di che cosa si tratta e puoi mettere in atto le tue strategie.

Prima é come camminare bendati, quando lo vedi, lo hai già risolto al 50%, l'altro 50% é tutta vita ritrovata.

dp

Ph. Vlad Chetan