Il potere delle parole

dp - 17 luglio, 2022

Questa è una storia vera.

Fatta di parole, numeri e anche di costruzioni mentali.

E' capitata a me. Di persona personalmente. (cit.)

Un giorno, dentro la cassetta della posta, trovo uno di quegli avvisi lunghi lunghissimi. E' passato il postino nessuno era in casa e adesso Devo andare alla posta centrale a ritirare questa raccomandata. Goduria! Che bello non ho mai niente da fare e non vedevo l'ora di trascorrere un'oretta della mia vita in posta. Da come lo dico sembra quasi una vacanza!

Atti Giudiziari. La famosa Busta Verde. La apro.

E' una multa, per essere passata con il semaforo rosso in una città nella quale non metto piede da quando ero incinta di mio figlio. Oggi mio figlio ha 20 anni.

Inizio ad agitarmi dentro. Sudo e penso c'è un errore di trascrizione la targa non è la mia. Chiamo mio figlio e mi conferma una dopo l'altra tutte le 7 cifre. Panico e sudo ancora di più.

La testa inizia a viaggiare. Pensieri su pensieri, che diventano castelli e poi la reggia di Caserta. L'immagine che ho dentro, è di una persona. che si è modificata la targa, e va in giro per l'Italia, e perché no per l'Europa a fare delle ca@@ate con le mie lettere e i miei numeri. Vado completamente in tilt, quando mi assale questo pensiero: "e se tira sotto qualcuno"?

Oramai sono preda di queste congetture e non riesco a liberarmene.

Cerco di compensare. Mi distraggo e faccio degli acquisti. che ovviamente, non servono a placare questi cavalli a briglia sciolta che mi corrono nel cervello e che si sono impossessati di me.

Arrabbiata, impaurita e persa mi dirigo verso casa. Non vedo uno scalino, che c'è sempre stato, cado picchio sul gomito sinistro, dolore tremendo. Spero di non essermelo rotto.

Fa male malissimo, ci metto il ghiaccio, ma devo tornare a lavorare. Nel frattempo, mio figlio si legge il verbale, e scopre che si possono visionare le immagini.

Quando torno a casa mi fa vedere tutto, mi dice la procedura che dovrò fare il giorno dopo per risolvere la questione. Tiro un sospiro di sollievo. Inizio a rilassarmi. Sento proprio un allentamento muscolare. Però il gomito continua a farmi male. e sono anche riuscita a rovinarmi la serata. Anche il mio stomaco dopo tanta tensione si è rilassato. Non aggiungo altro.

Il giorno seguente, finalmente parlo con l'ufficio preposto. e la persona mi dice: "Signora l'errore è evidente, (quasi come se fosse colpa mia) mandi una mail a questo indirizzo per l'annullamento del verbale". Volevo dirgli, ma poi non l'ho fatto: "tanto io ieri dall'agitazione sono caduta e mi sono fatta male, per l'errore di qualcuno che non controlla, che la marca del veicolo coincida con la targa". Ho capito che per loro é routine e che della mia emotività non gliene fregava niente.

Nel pomeriggio ricevo la risposta alla mia mail. Verbale annullato. In quel esatto momento il dolore al gomito scende del 90% e ne riacquisto la mobilità, è rimasto il 10% perché la botta é stata reale.

Questa é la prova provata del potere delle parole. Come recitava quel detto: "Le parole uccidono più della spada". A seconda di come risuonano dentro il corpo, possono fare tanto male, possono fare tanto bene.

La comunicazione, le parole dette in un certo modo, hanno una potenza tale da coinvolgere singole persone, masse, stati o interi continenti. Può bastare una sola parola per bloccare una persona. Le parole possono bloccare o liberare.

La parole sono "un'arma" potente, tutti la possediamo, tutti (o quasi) possediamo una coscienza.

A noi la scelta.

dp

Ph. Ofjd125gk87