“Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza………”
Tratto dal canto XXVI dell’Inferno, dove Dante racconta del suo incontro con Ulisse e Diomede puniti nel girone dei “fraudolenti” a causa delle loro azioni ingannevoli: non usarono le armi e il coraggio ma l’astuzia e l’inganno per fregare i loro simili.
Ulisse fu l’ideatore del cavallo di Troia.
Nonostante la sua astuzia, Dante vede in Ulisse un uomo positivo quando pronuncia queste parole, perché incita e sprona i suoi uomini a proseguire il viaggio ad andare verso luoghi sconosciuti, le Colonne d’Ercole luogo oltre il quale nessun essere umano si era mai avventurato e che rappresentano la Conoscenza e il Sapere.
L’essere umano può migliorarsi ogni giorno e distinguersi dagli animali solo se si mette in cammino e alla ricerca di sé stesso, delle sue virtù e ha sete di Conoscenza.
Ecco. Caro Dante, chissà come te lo immaginavi l’essere umano del futuro! Magari avrai pensato: “nel 1600 saranno di sicuro migliorati”!
Che dire, sono passati 700 anni, in quanto a tecnologia abbiamo fatto passi da gigante, cose inimmaginabili per i tuoi tempi. Dal punto di vista del ❤️ siamo inchiodati a un palo, immobili, fissi come il pi greco. Anzi a dirla tutta gli Anima-li sono diventati meglio degli umani, perché sono Pura Anima e Amore incondizionato e in questo momento storico, sono loro che salvano questo povero “Essere umano” ricordandogli ogni giorno come si fa ad amare.
Caro Dante ti volevo dire che la tua Opera sarà e resterà sempre attualissima. 1321 – 2021
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